M42 Nebulosa ad emissione di Orione

M42

Costellazione: Orione

Ascensione retta: 05h 35m 17,3s

Declinazione:−05° 23′ 28″

Distanza: 1270 a.l.(389 pc)

Magnitudine apparente (V): 3,0 (nebulosa); 4,0 (ammasso aperto)

Dimensione apparente (V): 65′×60′ (nebulosa); 47″ (ammasso aperto); 0,923°2 di volta celeste

Caratteristiche fisiche

Tipo: Regione H II

Galassia di appartenenza: Via Lattea

Dimensioni: 24 a.l. (7 pc)

Caratteristiche rilevanti: Nebulosa ad emissione + riflessione

Al suo interno è contenuto l’Ammasso del Trapezio 

La Nebulosa di Orione (nota anche come  M 42, NGC 1976) è una delle nebulose diffuse più brillanti del cielo notturno. Chiaramente riconoscibile ad occhio nudo come un oggetto di natura non stellare, è posta a sud del famoso asterismo della Cintura di Orione,[6] al centro della cosiddetta Spada di Orione, nell’omonima costellazione.

Posta ad una distanza di circa 1 270 a.l. dalla Terra,[2] si estende per circa 24 anni luce[5] ed è la regione di formazione stellare più vicina al Sistema solare.  Si tratta di uno degli oggetti più fotografati e studiati della volta celeste,[8] ed è sotto costante controllo a causa dei fenomeni celesti che hanno luogo al suo interno; gli astronomi hanno scoperto nelle sue regioni più interne dischi protoplanetari, nane brune e intensi movimenti di gas e polveri.

Le osservazioni con i più potenti telescopi (specialmente il Telescopio spaziale Hubble) hanno rivelato molte stelle circondate da anelli di polveri, probabilmente il primo stadio della formazione di un sistema planetario.

La Nebulosa di Orione contiene un giovanissimo ammasso aperto, noto come Trapezio a causa della disposizione delle sue stelle principali; due di queste possono essere risolte nelle loro componenti binarie nelle notti propizie. Il Trapezio potrebbe essere parte del grande Ammasso della Nebulosa di Orione, un’associazione di circa 2000 stelle con un diametro di 20 anni luce. Fino a due milioni di anni fa questo ammasso potrebbe aver ospitato quelle che ora sono note come le stelle fuggitive, ossia AE Aurigae, 53 Arietis e Mu Columbae, le quali si dirigono in direzioni opposte all’ammasso con una velocità superiore ai 100 km/s.[27]

Le osservazioni hanno permesso di scorgere sulla nebulosa una tinta di colore verdastro, che si aggiunge alle regioni di marcato colore rosso e blu-violetto. L’alone rosso è ben noto, essendo causato dalla radiazione H-alfa alla lunghezza d’onda di 656,3 nm. Il blu-violetto è dovuto invece alla radiazione riflessa proveniente dalle stelle di classe O, di grande massa e di colore blu.

Lo spettro verde è invece causato da un fenomeno noto come “transizione proibita”, ossia la transizione a bassa probabilità di un elettrone in un atomo di ossigeno doppiamente ionizzato.

La nebulosa è ben visibile durante i mesi compresi tra novembre e marzo e può essere facilmente identificata grazie alla celebre sequenza di tre stelle nota come Cintura di Orione: a sud di quest’asterismo si nota un gruppo di stelle disposte in senso nord-sud (la Spada di Orione), la cui “stella” centrale è in realtà proprio la Nebulosa di Orione. Ad occhio nudo ha un aspetto nettamente nebuloso, che continua a mostrarsi tale anche con piccoli binocoli; uno strumento più potente è sufficiente per individuare, al suo interno, un gruppo di stelline azzurre, quattro delle quali sono disposte a formare un trapezio.[12]

 

Info da wikipedia.it

 

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